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Questa cosa che stiamo facendo, questa cosa di sentirci, vederci è tutta una finta, non durerà mai.
[25/09/2012]

I’m careful not to fall/I have to climb your wall/’Cause you’re the one/Who makes me feel much taller than you are//I’m just a peeping tom/On my own for far too long/Problems with the booze/Nothing left to lose//I’m weightless/I’m bare /I’m faithless/I’m scared//The face that fills the hole/That stole my broken soul/The one that makes me seem to feel much taller than you are//I’m just a peeping tom/On my own for far too long/Troubles with the gear /Nothing left to fear//I’m weightless/I’m bare/I’m faithless/I’m scared//With every bet I lost/And every trick I tossed/You’re still the one who makes me feel much taller than you are//I’m just a peeping tom/On my own for far too long/Problems with the booze/Nothing left to lose//I’m weightless/I’m bare/I’m faithless/I’m scared///

Una sera in cui c’è vento ricordami di portarti in un posto.
Una macchina verde come la tua mi passa accanto sulla via per arrivare a casa penso che strano, che proprio una macchina come la tua pensa se sei tu, penso che strano come potresti essere proprio tu vorrebbe dire che è tutto organizzato se devvero fossi tu. E poi il vento sugli alberi, come un urlo in faccia che ti fa vibrare la pelle, e penso è tutto organizzato questo momento questi alberi o forse sto solo sentendo il mondo quando è notte e freddo e fuori non c’è nessuno e sono una persona sola che inciampa sulle frasi che non ha detto mai sulla via del ritorno per casa. Sento il mondo e mi fa male di un dolore che non si può evitare. Mi slaccio i pantaloni che strano, che quello che vedo assomigli così tanto alla scena di un film o di un sogno che strano, che mi sembra di sentire una telecamera dietro la testa che strano, che però non ricordo mai lo sguardo che avevi di notte, sopra di me.

Mi piacciono le mattine in cui mi alzo presto, sono così poche che quando capitano festeggio tutto il giorno. Mi piace ascoltare una canzone che mi faccia divertire mentre spazzolo i denti alle otto, sul lavandino. Quando faccio colazione, un paio di volte al mese, al bar, finisco quasi sempre per prendere uncappuccinoeuncornettoaifruttidiboscoperfavore, ma mi piace di più quando mangio un panino col salame. Banale a dirsi ma il salame mi mette di buon umore. Mi piace arrivare alla sera e rendermi conto di quante cose possono succedere in 24 ore. Quando mi alzo presto la mattina mi piace andare a letto tardi, il giorno dopo. Mi piacciono le droghe, vado d’accordo con l’alcool ma amo lo stupore. Mi piace guardare sotto le onde. Appoggiare la mia testa sulla tua pancia, la pelle sui polpastrelli. Mi piace il caldo del dolore, il suo essere morbido e avvolgente. Mi piace che la neve bruci le mani. Mi piace conoscere: una canzone, un libro, una porta, il vento, gli occhi, le pulsazioni delle vene. Mi piace, a volte, sentirmi male. Mi ricorda di questa vita terrena, dell’essenza del corpo. Mi ricorda della polvere. Mi piacciono le cose, le parole, le persone sottili. Mi piacciono le funi.